Ovviamente dico questo perchè le ho visitate entrambe e le impressioni avute sono state nettamente contrastanti. Ho trovato in San Pietroburgo, una città incantevole, più sullo stile dell'Europa occidentale, meno dislivelli tra ricchezza e povertà ma so che ovviamente sono solo punti di vista e non può essere per tutti così. Il clima non è dei più invitanti sicuramente per questo consiglio di andarci a Maggio almeno. Ma vediamo cosa c'è da vedere
1. Una visita ai vari Picasso, Canova, Rembrandt all’imperdibile museo dell’Hermitage;
2. una foto al tramonto con la fortezza dei Santi Pietro e Paolo sullo sfondo;
3. una lenta passeggiata lungo la prospettiva Nevskij;
4. una piccola escursione all’isola di Krestovskij tra natura e divertimento;
5. una sosta presso il celeberrimo gatto di via Malaya Sadovaya, con relativo “lancia la monetina ed esprimi un desiderio”;
6. una cena alla russa, a base di zuppa di pesce, shashliki, bliny e, naturalmente, vodka Tsarskaja;
7. un paio d’ore alla rigenerante sauna russa con tanto di “veniki” e salto conclusivo nell’acqua ghiacciata;
8. un giro in battello per i meravigliosi canaletti del centro;
9. solo ed esclusivamente “spasibo!” al posto di “grazie”;
10. un concerto di musica classica o di canzoni popolari sovietiche;
11. una giornata presso una delle magnificenti residenze zaresche quali Pushkin o Peterghof con le sue fontane danzanti;
12. un salto alla libreria di arte non convenzionale per osservare manifesti e particolarità dell’epoca sovietica;
13. una mezza giornata passata in un qualsiasi luogo “fuori dal centro” per capire come non tutta la Russia sia Hermitage, Nevskij e architettura d’autore;
14. un balletto al teatro Marijnskij per gli amanti del teatro, una nottata alXXXX per quelli della vita notturna;
15. una o più conversazioni con i pietroburghesi doc: solo chi è nato in questa città potrà trasmettervi la carica, l’empatia e le sfumature di Pietroburgo (ora) e Leningrado (prima);
16. una o più conversazioni con stranieri residenti a San Pietroburgo: solo chi ha dovuto attraversare un processo di ambientamento sa cogliere che cosa è la vera Russia;
17. una spesa presso uno dei vari “produkty” fuori dal centro, i tipici negozietti russi 24 ore dove si trova di tutto e di più;
18. qualche spostamento con i mezzi pubblici come la metropolitana o le famose marshrutke;
19. una toccata e fuga alla celeberrima libreria Dom Knigi (e, per i più appassionati, l’acquisto di un libro di favole russe tradotto in lingua italiana, come suggestivo ricordo del vostro viaggio);
20. un buon te verde bevuto sul golfo di Finlandia;
21. una messa ortodossa, con le chiese adornate di icone dorate, senza panchine e il toccante rito d’una preghiera differente;
22. un pomeriggio passato presso i vari mercatini della città, a spulciare tra occasioni e cianfrusaglie;
23. un giorno di festa: a San Pietroburgo ogni mese, per non dire ogni settimana, si festeggia qualcosa, pittoresco sarebbe cogliere una delle tante celebrazioni;
24. perdersi, smarrirsi per la città: una persona inizia il proprio processo di ambientamento quando non segue più i canali predefiniti, pertanto tentate strade nuove, aprite vie inaspettate e, con le dovute accortezze, provateci. Farete la città un po’ più vostra di quanto non lo sia ora.
2. una foto al tramonto con la fortezza dei Santi Pietro e Paolo sullo sfondo;
3. una lenta passeggiata lungo la prospettiva Nevskij;
4. una piccola escursione all’isola di Krestovskij tra natura e divertimento;
5. una sosta presso il celeberrimo gatto di via Malaya Sadovaya, con relativo “lancia la monetina ed esprimi un desiderio”;
6. una cena alla russa, a base di zuppa di pesce, shashliki, bliny e, naturalmente, vodka Tsarskaja;
7. un paio d’ore alla rigenerante sauna russa con tanto di “veniki” e salto conclusivo nell’acqua ghiacciata;
8. un giro in battello per i meravigliosi canaletti del centro;
9. solo ed esclusivamente “spasibo!” al posto di “grazie”;
10. un concerto di musica classica o di canzoni popolari sovietiche;
11. una giornata presso una delle magnificenti residenze zaresche quali Pushkin o Peterghof con le sue fontane danzanti;
12. un salto alla libreria di arte non convenzionale per osservare manifesti e particolarità dell’epoca sovietica;
13. una mezza giornata passata in un qualsiasi luogo “fuori dal centro” per capire come non tutta la Russia sia Hermitage, Nevskij e architettura d’autore;
14. un balletto al teatro Marijnskij per gli amanti del teatro, una nottata alXXXX per quelli della vita notturna;
15. una o più conversazioni con i pietroburghesi doc: solo chi è nato in questa città potrà trasmettervi la carica, l’empatia e le sfumature di Pietroburgo (ora) e Leningrado (prima);
16. una o più conversazioni con stranieri residenti a San Pietroburgo: solo chi ha dovuto attraversare un processo di ambientamento sa cogliere che cosa è la vera Russia;
17. una spesa presso uno dei vari “produkty” fuori dal centro, i tipici negozietti russi 24 ore dove si trova di tutto e di più;
18. qualche spostamento con i mezzi pubblici come la metropolitana o le famose marshrutke;
19. una toccata e fuga alla celeberrima libreria Dom Knigi (e, per i più appassionati, l’acquisto di un libro di favole russe tradotto in lingua italiana, come suggestivo ricordo del vostro viaggio);
20. un buon te verde bevuto sul golfo di Finlandia;
21. una messa ortodossa, con le chiese adornate di icone dorate, senza panchine e il toccante rito d’una preghiera differente;
22. un pomeriggio passato presso i vari mercatini della città, a spulciare tra occasioni e cianfrusaglie;
23. un giorno di festa: a San Pietroburgo ogni mese, per non dire ogni settimana, si festeggia qualcosa, pittoresco sarebbe cogliere una delle tante celebrazioni;
24. perdersi, smarrirsi per la città: una persona inizia il proprio processo di ambientamento quando non segue più i canali predefiniti, pertanto tentate strade nuove, aprite vie inaspettate e, con le dovute accortezze, provateci. Farete la città un po’ più vostra di quanto non lo sia ora.
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