Era un freddo Dicembre di 102 anni fa esatti quando la terra tremò sulle coste calabresi e siciliane. Era il 28 Dicembre.
Ore 05.21
Una tremenda scossa che raggiunse il decimo grado della scala Mercalli, fece tremare la terra per circa 30 secondi scatenando l' inferno. Le abitazioni crollarono istantaneamente seppellendo e uccidendo 80.000 messinesi su 140000 e 15.000 cittadini del "reggitano" su 80.000. Messina crollò quasi interamente .
La gente che riuscì a fuggire dalle abitazioni, cercò rifugio nei luoghi aperti, lontano da edifici pericolanti e molti si ammassarono vicino la costa e il mare, mai scelta fu peggiore.
Pochi minuti dopo il violento sisma infatti, le acque si ritirarono improvvisamente scatenando in brevissimo tempo uno tsunami di proporzioni bibliche. Onde alte più di 10 metri si abbatterono sulla costa dando il colpo di grazia alla città trascinando in mare detriti insieme ai superstiti. La gente presa di sorpresa venne trascinata via e morì affogata. La città era in ginocchio, anzi, la città non esisteva più. Il 90% era stato raso al suolo e solo il 2% degli edifici non aveva riportato danni.
Come se non bastasse, i soccorsi del governo italiano tardarono ad arrivare(c' erano problemi sulle vie di comunicazione e il tratto ferroviario non era completamente agibili. I primi soccorsi arrivaro così da alcune navi russe ormeggiate a Siracusa e in seguito navi da guerra vennero trasformate in navi da soccorso e molta gente fu trasferita per alcuni mesi in altre città.
Fu quello uno dei disasti naturali più grandi della storia europea, un disastro che distrusse una città e mise in ginocchio una nazione.
Oggi approfittando dell' anniversario del 102esimo anno dal disastro, delle mie origini siciliane, ho voluto scrivere questo articolo per ricordare a tutti quanto terribile può essere la natura e di come questa si possa abbattere anche su di noi. Inoltre ne approfitto per ricordare anche le vittime dei disastri di:
Sud est Asiatico
Abruzzo
Haiti
Umbria e Marche
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