domenica 22 maggio 2011

Sedute Spiritiche

ecco il mio terzo racconto in pieno stile Paranormal Activity
Good reading




SEDUTE SPIRITICHE
Quello che andrete a leggere non è un racconto come tutti gli altri. Tutti gli eventi narrati riguardano fatti realmente accaduti a persone comuni. Si consiglia la lettura solo ed esclusivamente a soggetti non impressionabili.

Tim accese la Sony FB2008 , ne verificò le impostazioni e fece una prova di registrazione. Funzionava alla perfezione. Qualità nitidissima e immagini fluide. Il denaro speso non era stato sprecato.
-          Tim porta qui il culo, se vogliamo completare il progetto dobbiamo muoverci, abbiamo 2 famiglie da visitare.
-          Si Dan, arrivo, stavo preparando la videocamera in modo da non avere problemi sulle registrazioni.
I ragazzi salirono sul fuoristrada guidato da Ryan che mise in moto e partì.
-          Ciao , io sono Tim, lui è il brontolone Dan e l’ autista è Ryan. Do ufficialmente il via al progetto “Spiritismo, quanto c’ è di vero?”. Ci stiamo dirigendo verso la casa della famiglia Lutz che a quanto pare dice di essere perseguitata da strane presenze in seguito ad una seduta spiritica.
-          Tim spegni quella cosa o ti mangi la batteria prima di iniziare.
La videocamera venne spenta. Ryan guidò per 20 KM fino ad arrivare ad una villetta a schiera nella periferia di San Francisco. Una casa comune ad almeno un’ altra decina di edifici del quartiere. Ryan parcheggiò e i ragazzi si avviarono verso la porta d’ ingresso.
-          Eccoci qui, questa è casa Lutz, la “casa infestata”. Abbiamo un appuntamento con i coniugi Lutz , speriamo di raccogliere delle testimonianze interessanti. Oh ecco si apre…
-          Salve, voi siete i ragazzi con i quali ho parlato ieri al telefono?
-          Si siamo noi, io sono Dan, il tizio con la videocamera è Tim e lui è Ryan.
-          Accomodatevi, io sono la signora Lutz, mi chiamo Kathy, piacere. Questo è mio marito George.
-          Tim, spegni quella cosa un minuto, salve signor Lutz.
Tim spense la videocamera, i ragazzi vennero accolti in casa e fatti accomodare in salotto. Era una famiglia come le altre, non aveva niente di strano, non erano dei pazzoidi . Offrirono del caffè con i biscotti e cercarono di far sentire a proprio agio i giovani studenti. Tim riaccese la videocamera, Dan prese la parola.
-          Dunque, inutile perder altro tempo. Come mi vi abbiamo anticipato al telefono, siamo qui per un progetto universitario. Sappiamo che avete un racconto interessante. Tim hai acceso la videocamera?
-          Si, è tutto pronto Dan.
-          Bene, allora signori Lutz, volete raccontarci la vostra storia?
Prese la parola George Lutz
-          Iniziò tutto 1 anno fa, io, mia moglie Kathy e due nostri amici volemmo “giocare” con la tavola Ouija. Accendemmo delle candele…
-          Mi scusi se la interrompo, dove faceste la seduta esattamente? Disse Ryan
-          Qui , proprio su questo tavolino, come le stavo dicendo, accendemmo delle candele rosse e iniziammo a fare delle domande alle entità. Mia moglie Kathy fungeva da medium. Chiedemmo cose tipo: Ci sei? Batti un colpo, come ti chiami. Era una seduta fatta in tono scherzoso, niente di più. Nessuno di noi aveva esperienza nel campo.
-          Cosa successe dunque?
-          Dopo qualche minuto, la planchette iniziò a muoversi, pensammo fosse uno scherzo di Kathy, ma questa si muoveva velocemente e non voleva saperne di fermarsi. Andò così veloce fino a che la sua temperatura non salì così tanto  scottandoci le mani. Impauriti mollammo la presa osservando la planchette ferma e delle bruciature lasciate sulla tavola, bruciature che segnavano le lettere E-V-I-L.
-          Capisco, al telefono mi ha detto però che l’ episodio non rimase circoscritto a quella sera, cosa è successo dopo?
Prese la parola Kathy
-          In questo ultimo anno niente è stato come prima, io in prima persona ho vissuto esperienze terrificanti. Circa 10 giorni dopo l’ accaduto, quando pensavamo di aver dimenticato tutto, successe qualcosa di strano. Al piano di sopra c’ è una stanza vuota, sarà la stanza di nostro figlio. Un giorno mentre sistemavo la cucina, sentì un lamento, non ci feci caso pensando fosse la TV. Dopo qualche minuti il lamento continuò e decisi di spegnere il televisore ma quando mi voltai, questo era spento. Notai che il lamento proveniva dal piano di sopra. Impaurita salì le scale , il lamento veniva dalla stanza di “nostro figlio” e man mano che mi avvicinavo, questo diventava più forte. Entrai nella stanza e il lamento cessò ma la temperatura era gelida, chiusi la finestra. Turbata tornai alle mie cose.
-          Quando sono rientrato Kathy mi raccontò tutto ma le dissi che probabilmente si trattava del lamento di qualche bambino del vicinato che con la finestra aperta poteva sentirsi, ma non era così.
Kathy riprese la parola
-          2 mesi dopo, in piena notte, il lamentò tornò, mi alzai e andai di nuovo in quella stanza. Le coperte della culla erano rialzate, c’ era qualcosa nel letto. Si mosse, ci fu un urlo terrificante e un tonfo violento. Corsi da George, lui era disteso a terra con il braccio rotto.
-          Fu così George?
-          Si, non mi accorsi di nulla se non di essermi rotto il braccio…
-          Non ha pensato che magari si sia trattato di una semplice caduta dal letto? - Disse Dan
-          Tutto è possibile, ma quello che successe dopo mi porta a pensare ad altro.
-          Continui allora, racconti…
George raccontò
-          Era Dicembre, 3 mesi dopo il “fatto”, rientravo a casa, ero in auto da solo. Ad un tratto sentì un respiro gelido sul mio collo e come se qualcuno mi toccasse. Guardai nelle specchietto retrovisore e vidi un bambino, il viso era pallido e tendente al cianotico. Gli occhi persi, sorrise. Ovviamente sbandai rischiando di investire. Non ne parlai con Kathy, non volevo farla preoccupare, diedi la colpa alla stanchezza, d’ altronde fino ad allora non avevo vissuto niente di strano e la caduta dal letto poteva benissimo essere stata un incidente.
Tim continuava a filmare, Ryan prendeva appunti da trascrivere e Dan intervistava la coppia.
-          Non finì però, il peggio doveva ancora arrivare – disse Kathy
-          3 mesi fa. Stavo ripulendo la cantina quando in cima alle scale vidi un uomo. Non riuscì a distinguerlo in volto ma non era umano, la porta della cantina si chiuse alle sue spalle e la cantina rimase al buio, urlai . Avevo i brividi. Pensai fosse entrato qualcuno in casa. Dopo qualche secondo la porta si riaprì e corsi su, chiamai la polizia che però non rilevò nulla. La notte stessa,  mi sveglia in piena notte e ai piedi del letto c’ era nuovamente quell’ uomo. Mi prese da un piede e mi tirò via, andai a sbattere violentemente contro l’ armadio.
-          Il tonfo mi svegliò e soccorsi subito mia moglie. Dopo quell’ episodio, chiamammo ancora la polizia ma nessuna traccia di intrusioni. Ci rivolgemmo allora ad un esorcista. Disse che la casa era abitata da una presenza malefica, fece un esorcismo e tutto finì. Da allora più niente.
-          Voi credete che la vostra seduta abbia liberato qualcosa? E ai vostri amici non è successo nulla?
-          Si, secondo noi quella seduta fu la causa di tutto ciò , per quanto riguarda i nostri amici, no, a loro non è successo nulla.
-          Ok Tim, spegni la cam, è abbastanza.
Dan fece presente che per loro andava bene così, servivano delle testimonianze, non erano li per cercare una causa o dare una spiegazione. I ragazzi salutarono i Lutz e si diressero verso la prossima casa.
-          Brrrr che brividi, ma a quanto pare a Ryan non hanno fatto effetto queste storielle, vero bestione?.
-          Ahh, stai zitto Tim piantala di sprecare la  batteria.
Arrivarono al 7 di Craven Road. Ad accoglierli una donna sulla sessantina. Gentilmente li invitò ad entrare. Era una casa accogliente, pulita e ben in ordine. La donna al telefono aveva informato i ragazzi di aver partecipato ad alcune sedute spiritiche qualche anno prima e che alcune non erano andate benissimo.
-          Dunque signora Johnson, da dove vogliamo iniziare?
-          Nella mia vita ho fatto diverse sedute ma l’ ultima risale a quasi 25 anni fa. In genere ci riunivamo con due amiche e provavamo a parlare ai defunti. Eravamo ormai diventate esperte in quel campo ma le ultime 3 sedute non andarono benissimo.
-          Ci dica cosa è successo – disse Dan
Tim riprendeva l’ intervista incuriosito.
-          Una sera decidemmo che era il momento di evocare qualcosa di più “forte” di un semplice defunto, volevamo evocare un demone
-          A che pro signora Johnson? Perché proprio un demone?
-          Volevamo vedere fin dove riuscivamo a spingerci e se eravamo capaci di fare qualcosa di grande. Cercammo di chiamare un demone qualsiasi, non specificammo il nome ma ricordo che usammo delle candele nere. Non successe nulla ma quella stessa notte ci furono degli strani episodi.
-          Quali episodi signora?
-          Andai a dormire intorno all’ 1 ma non riuscivo a prender sonno. Improvvisamente sentì un peso sul mio corpo, come se qualcuno si stesse sdraiando sopra di me. Mi sentì quasi soffocare. Il tutto durò un attimo. Non ci feci caso…
-          Mi ha detto che ci fu più di una seduta o sbaglio?
-          Si così ho detto. Riprovammo ad evocare un demone, questa volta oltre le candele disegnammo l’esagono con la stella di Davide . Evocammo lo spirito ma non successe ancora nulla. Questa volta però gli strani avvenimenti colpirono la mia amica Francine. Mi raccontò che durante la notte, vide nelle pareti di casa sua delle ombre, ombre che si muovevano velocemente fino a che non si fermarono formando tre volte il numero 6. So che sembra qualcosa di scontato ma io mi fidavo della mia amica e non ebbi motivo per non crederle. Sorvolammo comunque e procedemmo con la terza seduta.
-          Mi scusi se la interrompo signora Johnson – disse Ryan – Ma al telefono ci aveva detto che le sedute causarono un decesso, fino ad ora lei ci ha raccontato di numeri 666 e di soffocamenti, tutte sensazioni dovute alla  suggestione della mente…
-          Giovanotto, le ho detto o no che ci fu una terza seduta?
-          Si mi scusi, continui
-          Cercammo di potenziare la nostra energia spirituale e disegnammo l’ esagono con il nostro sangue, aggiungendo ovviamente le candele nere. Successe l’ impensabile. Le candele si spensero e il sangue dell’ esagono inizio a scorrere ai bordi, qualcosa si materializzò, era un’ ombra nella pareti, essa parlò , disse qualcosa ma non capimmo. Le chiedemmo chi fosse, rispose in latino, disse “Io sono il servo di Satana”. Rabbrividimmo , non credevamo avesse funzionato, non sapevamo che fare. Laila prese la parola e disse “se sei davvero il servo di Satana, dimostralo”. La stanza iniziò a tremare e gli occhi di Laila iniziarono a lacrimare, lacrime di sangue. Spezzammo immediatamente la catena e tutto tornò alla normalità, tranne Laila.
-          Cosa successe il giorno dopo?
-          Portammo Laila in ospedale, inventando una scusa. Lei non vedeva più , era cieca. Fu ricoverata e noi fummo  mandati a casa. Il mattino seguente Francine mi chiamò e disse che Laila era morta. Andammo in ospedale e ai piedi del letto notai, anzi notammo delle bruciature, delle impronte come di zoccoli, un’ altra bruciatura era sul lenzuolo di Laila. Avvertimmo i medici ma loro stranamente dissero che non c’ era assolutamente nulla, ma non era finita. Rientrai a casa e ciò che trovai mi fece rabbrividire. Tutti gli specchi di casa erano rotti, in briciole, Francine mi chiamò sconvolta e mi riferì che le era successa la stessa cosa. Vissi per mesi nel terrore ma non successe più nulla, forse era stato “solo” un avvertimento.
-          E alla sua amica Francine come andò?
-          Lei prese i voti e si fece suora, la trovate al convento di Ford Bay ma non parlerà assolutamente di questo fatto, ha rimosso.
-          Grazie signora, questa testimonianza si aggiungerà alle altre, ci scusiamo per il disturbo.
I ragazzi salutarono la signora Johnson e lasciarono la casa
-          Addirittura Satana c’ era di mezzo, brrrr
-          Tim hai rotto con quell’ affare, spegnilo o dovremo fare un sacco di tagli ,inoltre la batteria non è eterna.
-          Si si ho capito, comunque direi che basta così, oltre alla signora Johnson e i Lutz, abbiamo raccolto testimonianze di ragazzi che in seguito a sedute riescono ora a parlare ai morti,c’ è chi ha impresse sulla schiena delle strane bruciature e chi ha avuto notizie su futuri avvenimenti. Direi che ce ne è abbastanza per il progetto. Manca l’ ultima parte.
-          Ryan, ricordi il posto vero – si Dan
Ryan si diresse verso Meriden Avenue . Qui  vi era una casa abbandonata famosa per esser stata teatro di strani avvenimenti. Fu abbandonata negli anni 90 in seguito a strani episodi come apparizioni di parenti deceduti, levitazione di oggetti e possessioni degli abitanti. Era il luogo perfetto in cui sperimentare in prima persona, realizzare una seduta spiritica riprendendo il tutto. I ragazzi avevano comprato tutto l’occorrente per una seduta a regola d’arte. C’ erano candele, la tavola ouija,incenso e anche un libro di stregoneria. Tim accese la videocamera.
-          Tim basta dai, aspetta che iniziamo e poi la accendi.
-          No Dan, voglio riprendere anche i preparativi, voglio che tutto sia filmato.
-          Ma non vedi che la spia lampeggia? La batteria è quasi andata – disse Ryan.
Tim spense.
Nel frattempo i ragazzi si erano sistemati in quella che era la camera da letto di Rachel Keller, la donna che a quanto si pare era stata posseduta dai demoni e spinta a gettare i suoi bambini (2 e 4 anni) nel pozzo dell’abitazione. Misero uno tavolino a tre piedi al centro(dove prima c’era il letto), cosparsero l’aria di incenso e accesero le candele(bianche). Dan mise la mano sulla planchette , Ryan e Tim fecero lo stesso ma prima venne posizionata la videocamera.
-          Bene, diamo inizio all’ esperimento. Ci troviamo nella famosa villa di Meriden Avenue. Qui tenteremo di evocare gli spiriti o i demoni che infestano o hanno infestato l’ edificio. Il materiale è pronto, l’ atmosfera è perfetta. Tim, Ryan, siete pronti.
I ragazzi fecero cenno di si. Dan condusse.
-          Spiriti che infestate l’ abitazione, vorremo evocarvi e farvi qualche domanda
Nessuna risposta
-          Se qualche spirito o demone infesta questa casa, che si faccia vedere ora, abbiamo alcune domande da porgli.
Ancora nessuna risposta.
-          Demoni dell’ inferno, spiriti inquieti, vorremmo parlare con voi. Se ci siete dato un segno . Io vi invoco nel nome del padre del figlio e dello spirito santo.
Una brezza spirò nella stanza. I ragazzi rimasero concentrati.
-          So che sei qui spirito, sei tu che hai preso possesso del corpo di Rachel Keller?
Tutto fermo
-          Spirito, sei tu che hai preso possesso di Rachel Keller spingendola all’ omicidio?
La planchette iniziò a vibrare e poi a scivolare lentamente , “S” “I”
-          Dean, sei tu che la muovi vero – disse Tim
-          Shh. Spirito, dicci il tuo nome. Sei un ex abitante della casa
“N” “O”
-          Chi sei allora , parla
P -A -Z -U- Z- U
-          È quindi Pazuzu il tuo nome?chi sei, un angelo?
“N”- “O”
L’aria si fece rarefatta.
-          Dan basta, chiudi tutto, mi manca il respiro
-          Ha ragione, Dan, finimola qui, mi inizio a preoccupare anche io
-          Ragazzi state calmi. Pazuzo, perché sei qui?
G-I-O-C-O
-          A cosa vuoi giocare Pazuzu? Sei lo spirito di un bambino?
Le candele si spensero e la stanza divenne buia e fredda. Dopo qualche istante le candele si riaccesero.
-          O porc… guarda la parete Dan
-          Lo vedo, c’ è scritto “Re del male”
Anche Dan iniziò a preoccuparsi .
-          Basta così, abbiamo materiale a sufficienza.
La planchette si mosse ancora.
N-O
Ryan fu scaraventato con violenza contro la finestra cadendo a terra con il collo rotto.
Urla
-          Ryannnn, Dan scappiamo via.
Corsero verso il piano di sotto
-          Guarda Tim
Le finestre si oscurarono.
-          Ah, qualcosa mi ha preso dalla spalla, non riesco a muovermi Dan.
-          Lascia andare la telecamera Tim, presto.
Tim venne riportato al piano di sopra e trascinato su per le scale.
-          Tim! Arrivo resisti
Dan tornò nella camera. Tim era in piedi con la telecamera in mano.
-          Andiamo presto, lascia andare quell’ affare e scappiamo
Tim lasciò cadere la telecamera.
-          Si arrivo Dan.
La porta della stanza si chiuse velocemente.
-          No basta ti prego, lasciaci andare …  Che fai Tim? No fermo, fermo Tim!
Le ultime immagini riprese dalla telecamera prima che la batteria collassasse, mostrano Tim afferrare per il collo Dan e sbattergli la testa al muro violentemente fracassandogli il cranio.

La registrazione si bloccò, lasciando alle autorità un video sulla giornata dei ragazzi e sugli inspiegabili fatti avvenuti. Il corpo di Tim Mac Nail venne ritrovato 3 giorni dopo al piano di sotto, vicino la porta d’ ingresso. Su questa erano rimaste le unghie del ragazzo, sulla spalla un grave ematoma a forma di mano. Le autorità archiviarono il fatto come “omicidio” dovuto ad un raptus e dichiararono Tim come mentalmente instabile. Da allora nessuno ha più il coraggio di avventurarsi nella villa di  Meriden Avenue.

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