mercoledì 27 ottobre 2010

Esordio amaro per i Big Three

Inizia con una sconfitta la stagione dei Miami Heat del trio delle meraviglie, sconfitti e umiliati per gran parte della partita.
Pronti via, i vechhietti in verde dimostrano di non essere disposti a stendere il tappeto rosso ai tre di Miami e lo stesso SHAQ appare in forma e motivato come non mai.
Gli Heat soffrono terribilmente nella propria area, schiacciati dallo strapotere fisico di Garnett e degli altri lunghi dei Celtics ma soprattutto non riesco ad esprimere un gioco offensivo degno di una squadra NBA.
Si va di isolamenti e jumper senza ritmo, risultato? Boston arriva a + 18 chiudendo il primo tempo sul più 15 e tenendo i big three a 9 punti nel primo quarto eguagliando uno dei record storici della NBA risalente agli anni 50.
Il secondo tempo prosegue sullo stesso andazzo del primo. Verdi sempre in controllo con la doppia cifra di vantaggio e una dimostrazione di organizzazione da squadra da titolo . Gli Heat sono nel pallone, aumentano le palle perse e gli errori, Bosh non è pervenuto, Wade non c' è. L' orgoglio di James permette però sul finire di 3/4 di portarsi addirittura a -6, un lusso visto l' andamento della partita.

Celtics che però allungano ancora a metà 4/4 dando quella che sembra la spallata definitiva alla partita ma una tripla di Wade ed un Lay up del 6 portano la squadra della Florida a -3 con un minuto e passa da giocare.
Rimessa Celtics, movimento sulla linea di fondo di Ray Allen che si smarca sull' angolo piazzando la bomba che stronca le speranze di rimonta degli Heat. La partita finisce 88-80.

Da tifoso non sono ovviamente contento della sconfitta ma voglio guardare ai lati positivi:

- Wade appena rientrato e alla prima con i suoi compagni
- Wade e Bosh non tireranno sempre così male, e prenderanno il ritmo perso durante lì estate
- La difesa ha comunque tenuto sotto i 90 gli avversari
- La squadra ha rimontato da meno 19 una partita al TD Garden giocando con i piedi
- Peggio non si può giocare

stanotte si va in scena nel back to back a Philadelphia, sarà un Must Win

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